venerdì 20 febbraio 2015

Le babbucce di Neil Armstrong

A quei tempi, d'inverno, a casa, avevamo le stufe ad olio, ma fino ad ottobre si facevano ancora i bagni a mare.
Nella mente di Stephen King non c'era ancora l'Overlook Hotel e Daniel Torrance non aveva a disposizione i corridoi vuoti per le sue scarrozzate, ma mio fratello girava già col suo triciclo di ferro rosso sul balcone del quinto piano di una (allora) ridente cittadina del sud, con un remoto passato da VIP e un futuro da discarica abusiva di abominii politici e culturali. Parlo della cittadina, naturalmente.
... un remoto passato da VIP...
E portavamo le calze di lana per la notte, che faceva nostra madre.
Rigorosamente a maglia, stesso modello per tutti, stesso cordino intrecciato a chiuderle alla caviglia.
Erano fantastiche, calde, e davano alla notte l'odore dei sogni di bambino.
E quando faceva molto freddo, nostra madre accendeva il ferro da stiro e lo passava sulle calze, per renderle ancora più calde, più morbide, più rassicuranti sul fatto che se sei bambino nessun orco potrà venire di notte a prenderti.
Sapevo che il calcio erano gigiriva e mazzolaerivera; e che qualcuno diceva di essere andato sulla luna, e io l'avevo anche visto in TV, ma non capivo perché avevano fatto quel viaggio così lungo, gli astronauti.
Oggi gli esperti da bar si accapigliano per stabilire se su Marte arriveremo tra 3-5-10 anni, ma a quei tempi andare sulla luna era magico, era come vedere sullo schermo ancora in bianco e nero trasposte le illustrazioni del mio libro di Verne, quello che spero abbiate letto anche voi quando avevate la mia età.
Andare sulla luna era roba da grandi; le calze di lana erano cose da bambini.
Ma mi chiedo ancora adesso se Armstrong sotto quegli scarponi enormi aveva un paio di babucce come le mie. E se gliele aveva fatte a maglia e con amore la sua mamma.





L'Oste Juan

12 commenti:

  1. Che vuoi... tu avevi le babbucce, io avevo i papussotti, qualcuno le ciabatte, e Neil... lui girava comodamente con i MoonBoot, anche d'estate :-D

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  2. Uelà! Ciao fratello bentornato in rete. ;)

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    1. grazie! e in quest istante ho appena messo altra carne al fuoco! ben ritrovato, frate'!

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  3. Sono stato su Marte il 1° gennaio del 2013... ed effettivamente faceva piuttosto freddo. Atterrai alle 32 ore locali (circa le 29:50 terrestri). Avevo già fatto altre visite extraterrestri nel 2012 su Venere e nel 2011 su Plutone, in Via della Chiavica al 123. Postacci... Ho sempre preferito il Chianti, con le sue verdi distese di vitigni e di boschi cerreti. Eppoi, dopo ogni visita, mi sò sempre svegliato colla bocca 'mpastata. La vodka, come diceva papavoitivua, fa miracoli.

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  4. Ciao, prima volta nel tuo blog, tutto molto interessante... con questo post mi hai fatto commuovere. E' di un poetico da far rizzare i peli sulle braccia.

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    1. ti ringrazio! sono solo ricordi d'infanzia... spero su questo nuovo blog di riproporne altri!

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  5. Non sono solo ricordi di infanzia, sono la prospettiva di una persona sensibile. A me capita di associare grandi fatti della storia contemporanea a cose vissute con la mia nonna, ad esempio. La capacità di ricondurre tutto alla semplicità della vita io lo chiamo "nuovo umanesimo" e questo attiene all'arte. Bravissimo.

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    1. certamente! ti chiedo solo, come è di prassi, di citare la fonte linkandola. buona giornata!

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  7. Assolutamente, non solo link ma nome nel titolo.

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