sabato 5 dicembre 2015

Te piace 'o presepe?

Che c'azzecca la Brambilla col presepe?
Pare che la politica italiana abbia trovato finalmente un argomento che l’appassiona: il presepe. Gente che contrae matrimonio con rito celtico e poi corre a cantare inni cristiani fuori dai cancelli di una scuola non per chiedere strumenti didattici e carta igienica per i bambini, ma il presepe.
Al di là delle facili battute su tutto il polverone di queste ultime settimane, montato da chi non ha altri argomenti per passare le feste e avvicinarsi alle elezioni di primavera, una riflessione seria (almeno dal mio punto di vista) mi sento di farla.
Posso capire chi si preoccupa che i bambini non possano godere dei segni esteriori di una fede che gli viene imposta (almeno a quell’età), ma mi chiedo anche: finora chi si è preoccupato dei figli di quelle famiglie che cristiane o cattoliche non lo sono?
E non parlo dei mussulmani, che sono apparsi nella nostra società da pochi anni, ma dei credenti di tutte quelle fedi e quelle chiese (ad esempio evangeliche, riformate, testimoni di Geova) che nel presepe non si riconoscono, o che non capiscono perché un vescovo debba andare in una scuola prima di Natale a ‘benedire’ degli scolaretti osannanti.
Siamo una democrazia ufficialmente laica da una settantina d’anni eppure per decenni nessuno si è mai posto il problema di quei bambini a cui è stato negato il diritto a non farsi indottrinare da un prete o da una suora (e ora da un laico a tale compito istruito). Ancora nella stragrande maggioranaza delle scuole elementari non esistono alternative all’ora di religione cattolica, per cui i bambini devono entrare un’ora dopo o uscire un’ora prima senza che nessuno si preoccupi di come un bimbo di 6 anni si possa sentire fuori posto mentre gli altri sono già (o ancora) in classe e lui deve andare via.
Quando Francesco d’Assisi (che dopo aver fondato il suo ordine ne uscì perché era stato costretto a metterlo nelle mani della chiesa di Roma) ideò il presepe, lo fece perché era l’unico modo per rendere visibili i racconti del grande mistero della Nascita del Signore poiché non esisteva ancora la possibilità di mettere nelle mani di tutti un libro dei Vangeli. Era, insomma, un modo per far sì che soprattutto i poveri potessero contemplare la Parola del Signore fatta Carne.
Oggi, invece, il presepe (e lo dico con tutto il rispetto possibile) è ormai solo ‘una tradizione’ che dovrebbe solo ‘rimandare’ al mistero che rappresenta e invece lo sostituisce: abbiamo fatto il presepe quindi è Natale. Che poi nel presepe ci mettiamo anche Maradona o la Brambilla è... un mistero!
In modo provocatorio voglio concludere dicendo: meno male che sono arrivati questi ‘infedeli’ a scompaginare la nostra tranquilla e ordinata società perbenisticamente cattolica! Vuoi vedere che è arrivato il momento di cominciare a farsi seriamente  qualche domanda sui diritti delle minoranze religiose in Italia?




L'ostinato Oste Juan

8 commenti:

  1. Sono d'accordo su tutto quel che hai scritto.

    Aggiungo, tra parentesi, che io l'ora di religione alle medie la facevo, perché tanto su di me non lasciava tracce e secondo i miei non valeva neanche la pena di perdere tempo a farmi avere l'esonero ;-)
    Ricordo però un mio compagno di classe, con la famiglia di fede anarchica, che era esonerato e passava tutta l'ora in classe con noi a leggere fumetti. Talvolta capitava che partecipasse comunque alle discussioni di tema teologico, anche dietro invito del prete, e allora si dibatteva di fede e ateismo. In fin dei conti, non c'era nulla di negativo in tutto questo, ma oggi si esagera qualunque cosa e sembra che tutto provochi traumi a tutti.

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    1. Il fatto di potersi confrontare, come sottindendi tu raccontando l'episodio del ragazzo anarchico, è sicuramente positivo. Anche io al liceo ero obbligato a fare religione e ogni tanto qualche discussione ci scappava (era il tempo in cui se avevi 15-18 anni non potevi che essere ateo), ma un bambino di 7-8 anni non penso possa avere lo spirito critico per affrontare un dibattito! Oggi che potremmo avere gli strumenti per 'informare' invece che 'indottrinare' invece non si sfrutta la possibilità. Penso infatti che la colpa è anche un po' (se non molto!) di chi preferisce bighellonare per un'ora in giro invece che impegnarsi e pretendere l'ora alternativa. Grazie del commento!

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    2. E aggiungo un'osservazione... dell'ultim'ora: d'altra parte avere come controparte uno come Casini che per difendere i valori cattolici e quindi l'indissolubilità del matrimonio divorzia per la seconda volta, non è il massimo della serietà! Però bisogna dirlo: è stata una separazione consensuale!

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  2. Il problema è che il nostro è stato sempre un paese fondamentalmente ipocrita, in cui non sono state fornite alternative al bigottismo, se non eri cattolico dovevi per forza essere comunista, non c'era spazio per chi come me semplicemente non gliene fregava niente, né dell'una né dell'altra cosa. La chiesa cattolica porta comunque voti, ha una posizione di tutto rilievo nella nostra vita, per questo un sacco di volponi ipocriti come Casini, Berlusconi, la Brambilla e adesso anche i vari Salvini e Renzi si ergono difensori dei "sacri valori".
    Il problema però non sono solo loro, ma chi li vota.
    Infelice un popolo che non ha memoria e sotto questo aspetto a noi italiani non ci batte nessuno.

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    1. Tutto vero. E comincio a pensare che il fatto di avere sul territorio lo stato del Vaticano sia molto spesso una buona scusa per non far niente, per sedersi ed aspettare che altri facciano per noi. Ormai il mondo va alla velocità della rete, e le idee dovrebbero muoversi allo stesso modo, invece è tutto fermo, tutto cristallizzato, anestetizzato. Gli stessi paladini del rinnovamento come i grillini stanno dimostrando di non avere le pa**e per cambiare davvero, di tenerci tropo alle poltrone a Roma come nelle amministrazioni dove sono arrivati. Paradossalmente quello che sta facendo più danni (al positivo!) è Bergoglio, anche se sta trovando resistenza al cambiamento.

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  3. Condivido pienamente il post.
    Anche un post alla settimana come questo, è sempre un piacere da leggere!
    Quella dei mussulmani è solo una scusa e io ricordo un esempio proprio alle medie dove c' era un compagno testimone di Geova.
    Se fosse stato mussulmano, la questione che esplosa queste settimane sarebbe scoppiata anche negli anni '90.

    Ciao Juan e buon proseguo a te!

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    1. Grazie... L'uomo, quando è messo alle strette cerca sempre di risolvere il problema 'lì per lì' senza rendersi conto che tappare il buco nella conduttura alla buona senza ripararla è un doppio danno, perché costa il doppio e non mette a posto niente. Oggi pensiamo che sia una soluzione cacciare via o zittire chi non la pensa come noi, quando bisognerebbe anzitutto capire il momento che stiamo vivendo e che questo momento ci chiede di riscoprire, veramente!, le nostre radici. È molto significativo il post che hai pubblico tu sull'esperimento olandese della lettura dei passi biblici fati passare per brani del Corano: ma se non sappiamo di cos'è fatta la nostra fede, come vogliamo difenderla?

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    2. Esattamente.
      Nel video, le persone che non hanno capito che fosse la Bibbia ( praticamente, nessuno ) hanno ammesso alla fine che credevano di non avere pregiudizi, ma forse ce li hanno, visto che hanno giudicato la propria religione migliore e più pacifica di quella Islamica.

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