
Ho capito che funziona così: lei scrive un Incipit e poi chi vuole ne scrive il seguito, con un massimo di 2-300 parole o caratteri.
Io ho deciso che volevo e ho scelto le 300 (circa) parole, che restare nei 300 caratteri, per la mia logorrea, mi avrebbero portato a strozzarmi sul nascere.
Eccovi, allora, l'incipit di Myrtilla e il mio finale de
IL MANDALA
Il
corpo nudo della donna disteso sul fianco aveva un che di virginale.
Una tela intonsa pareva. Invitava a... ma come l'avrebbe presa lui?
Offendersi? Adirarsi?
Prese
il suo pennello più fine e le si avvicinò. Con dolcezza cominciò
dal centro della schiena. Un mandala. Avrebbe disegnato un mandala
Una spirale cominciò ad avvolgersi dal punto di partenza e i colori si susseguivano ai colori.
Enrico intingeva il pennello e poi toccava il corpo nudo. Pian piano i segni divenivano sempre più pieni, più possenti, quasi fossero stoccate di una spada immaginaria. Persino i colori acquistavano violenza, quasi da far male agli occhi.
E, dipingendo, ripensava ai suoi ‘no’, ai suoi ‘non fino a questo punto’, che l’avevano lasciato spossato come un corridore che da’ tutto senza raggiungere mai la meta.
Per Linda ogni cosa era un gioco, ed Enrico questo non lo poteva accettare: nel suo mondo, il padrone deve possedere tutto quello che lo circonda; anche Linda che era sempre lì, a portata di mano.
Ad ogni tratto della spirale cresceva in lui la furia, gli s’accecava viepiù la mente, ed ogni ‘no’ passato diventava una pennellata ancor più piena.
I cerchi avevano raggiunto le scapole e poi le braccia: non c’era più posto per dipingere; ogni parte di quel corpo era stata (finalmente) conquistata, sottomessa, in un mandala di luce esplosiva.
Enrico si alzò e guardò: non i fianchi nudi, non i seni che occhieggiavano da sotto il corpo, non i capelli ramati o le mani affusolate che tante volte si erano rifiutate di dargli il giusto.
Egli guardava l’opera sua, conclusa. La sua mano s'era finalmente impadronita di quel corpo e non restava che fissarlo in eterno.
Sfilò lo stiletto dalla sacca dei colori e delicatamente la penetrò, proprio al centro del mandala, da dove tutto era partito.
Siete stati tutti bravi a continuare questo meraviglioso giochino, io ogni volta dico a me stesso di partecipare però puntualmente mi dimentico.
RispondiEliminaShame on Me! ;)
Sei ampiamente scusato, visto i post che poi vengono fuori sul tuo blog!
EliminaGrazie infinite Juan!
RispondiEliminaCome ti ho già scritto sul mio blog, il tuo finale è stupendo.
Storia di possesso totale... attuale!
Grazie a te!Come ti ho scrtto "di la'" non ho quasi mai partecipato ad un esperimento del genere, ma stavolta ho voluto provare perché la storia mi è nata subito in mente così come poi l'ho buttata giù. In effetti è una storia dannatamente attuale, purtroppo.
EliminaBasta leggere le notizie... :(
EliminaBravo Juan, o sei Henrry Miller?
RispondiEliminaIn verità sono un personaggio di "Cent'anni di solitudine", quello sempre seduto in fondo, in panchina, che Marquez non fece mai entrare nel libro perché non c'azzeccava con niente e con nessuno... Ma grazie del complimento! se continuate tutti così, stasera mi piazzerò fuori casa mia e mi aspetterò per chiedermi l'autografo!
EliminaHahahaha, oste della malora, salace, mordente, graffiante, irriverente... intelligente.
EliminaGuarda: o la smetti o sono costretto alla querela! "Salace" a me che c'ho l'ipertensione e prendo ogni giorno un valsartan da 160mg col diuretico da 80mg!? (da medico, hai capito la sottile ironia?)
Eliminahahahaha, anche ioooo, coverlam 10/5, mou belin, siamo vecchi.
Eliminama non diciamolo in giro... c'è ancora un sacco di vita che ci aspetta la' fuori!
EliminaMa mollatela voi due... vecchi!!!!
Eliminanon so Juan ma Max è più giovane di me....
ihihihiihihii non è risata sia chiaro. E' pianto :))
Comunque se facciamo la gara sull'età potrei vincerla io!!!!!
Tra parentesi, per favore potete cambiare il banner con quello che ho messo or ora su richiesta di Squitty di ispirazioni? Grazie!
Fatto! E comunque, io venni prodotto nel mitico anno 1960, non so voi!
EliminaGrazie Juan.
EliminaAllora arrivo seconda..... tu e Ivano coetanei io... 1961. Giovane sono!!!!!
Aaaaah vecchietti, vabbè, io sono vecchio dentro, troppe mogli, troppi figli, troppi casini, troppo di troppo, poi ora sono pure ingrassato, è troppa pure la pressione, uff!!!
EliminaMassimiliano: non sempre le scelte che si fanno hanno un futuro. L'importante è imparare (anche se il detto dice che dagli errori si impara solo il modo come si rifaranno!)
EliminaAh, c'è pure il nuovo banner? Non lo sapevo ancora. Vuol dire che lo cambierò anch'io.
RispondiEliminaMolto efficace il seguito del racconto, Temistocle. In questo caso però rimane tutto tra i due, pittore e "tela". Nessun altro "lui". Giusto?
Per la prima volta che partecipa non fare il pignolo Ivano!!!! :))) :P)
EliminaLui... lo stiletto!!!! Chissà cosa avrebbe pensato lo stiletto infilandosi al centro del mandala...Tutto a posto! ahahahahaahahahah
Avresti dovuto proporre il doppio incipit, Patricia: uno con il "lei" e uno con il "lui". Così, nella malaugurata ipotesi ci fossero in giro dei pignoli, ma speriamo di no ;D
EliminaPure???? Poi ne trovavi un'altra... questi fiorentini! A partire da Dante tutti discoli!!!! :)))
EliminaGiusto, Ivano. Ad esser sinceri mi sono accorto del terzo incomodo quando ormai la storia ce l'avevo già in mente, quindi non ne ho tenuto conto. Mea culpa. Non sono abituato a questi singolar tenzoni letterari. Il "lui" potrebbe essere il lettore che reagisce per il trattamento della donna. Grazie dell'appunto!
EliminaVa bene così Juan! :)
EliminaTu hai scelto una connotazione noir, vedi, ognuno ha dato la propria impronta all'incipit di Patricia. Ora che sto ritornando alla normalità, mi sa che la prossima volta tenterò anch'io.
RispondiEliminaTi prendo in parola Ariano :))
EliminaComunque perr questo c'è tempo fino al 29 febbraio. :))
Miiiii... mi sembra di essere un venditore porta a porta ahahahahahahah
Sai che il noir è il mio colore! Aspetto di leggere il tuo contributo!
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