mercoledì 8 aprile 2015

La cosa difficile è trovare un titolo (ovvero: La signora e il Tuffatore - racconto)

"Perché continua a fissarmi?" mi chiede seccata la signora col naso perfettamente sbagliato.
Il treno è fermo in mezzo ad una campagna tra un lì e un altrove.
"Io guardo sempre tutto ciò che mi attrae, che appaga la mia sete di bello" rispondo.
La signora si passa una mano tra i capelli rossastri, estremamente poco naturali.
"Ad esempio la signorina" continuo facendo cenno alla ragazza che è seduta accanto a lei "ha catturato da subito la mia attenzione."
Lascio così la frase, senza un seguito, perché ognuno possa riempire di visioni quelle parole.
"Io mi soffermo a guardare attentamente la parola che illumina una frase in un libro, o ad ascoltare la nota che ingentilisce la melodia."
La ragazza mi guarda affascinata, forse perché l'ho chiamata in causa, forse perché non capisce realmente quello che sto dicendo.
La signora, invece, incerta su che piega possa prendere il discorso, si toglie gli occhiali che le donano un aspetto da maestra fuori ruolo da vent'anni e inizia a giocare con le stanghette di finta tartaruga.
"Vede ancora, ad esempio, come il sole sta sparendo dietro quelle montagne? Io so, lo sa anche lei e lo sanno tutti che è il nostro pianeta che sta girando e che noi stiamo per trascorrere una decina di ore appesi a testa all'ingù nel vuoto, tenuti sulla terra solo dal filo sottilissimo della forza di gravità. Eppure non abbiamo paura di cadere e perderci nell'infinito della notte siderale; non perché non ci facciamo più caso, ma perché siamo affascinati dai colori splendidi e sublimi di quel fenomeno che chiamiamo tramonto."
Faccio passare ancora qualche minuto, in cui la signora si ferma ad ascoltare: pare aver attraversato e poi essersi bloccata a metà della strada. E poi è come se un colpo di vento la fa continuare. (1)
Io la sto aspettando, ed intanto continuo a parlare.
"Noi tutti guardiamo con insistenza ciò di cui possiamo aver bisogno, come il cane fissa la busta dei croccantini o il bambino la scatola coi regali sotto l'albero di natale."
Passa nel corridoio una donna con un bambino in braccio e urta il mio piede.
Lei non si gira verso di me e io non ci bado: siamo in treno, fermi chissà dove e chissà ancora per quanto.
"Fissiamo a volte un punto nell'infinito davanti a noi solo perché stiamo cercando lo stesso punto dentro di noi. E così fissiamo il volto di una persona anche sconosciuta perché vogliamo ricercare la parte bella e misteriosa di noi stessi."
La signora è ancora indecisa, ed io che 
volevo essere un tuffatore
che si aggiusta e si prepara di bellezza non comune
(2)

finalmente glielo dico.
"Per tutte queste cose, signora, capirà benissimo che non ho nessun motivo per continuare a fissarla."
Cattivo. Oggi mi sento essenzialmente cattivo.


L'oste Juan
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(1) Adattamento di alcuni versi de La Signora di Lucio Dalla.
(2) citazione da Il Tuffatore di Flavio Giurato.     

6 commenti:

  1. Mi aspettavo davvero un articolo sulla difficoltà di trovare un titolo all'opera una volta completata... si vede che ancora non ti conosco abbastanza :D

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    1. È che effettivamente il pezzo era pronto da ieri mattina ma non sono riuscito a trovargli un titolo e così mi è sembrata la cosa più logica e... sbrigativa chiamarlo in questo modo! Magari qualcuno mi può dare un suggerimento...

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