sabato 21 marzo 2015

Ma se questo non è l'ISIS, cos'è?

A volte, c'è poco da ridere...
Voglio raccontarvi un paio di storie, vere, capitate ad un mio amico, che chiamerò Pippo per comodità.
Perché vi racconto i fatti suoi?
Perché un giorno o l'altro, in un modo o nell'altro, per un verso o per un altro, queste cose saranno capitate o potranno capitare a tutti. 
E l'osservazione che mi è sorta spontanea è stata proprio quella che avete letto nel titolo: ma se questo non è l'ISIS, cos'è?
Ora forse alla fine mi direte che questo mio amico è proprio sfortunato. Non lo so, però so che, in fondo, non ha fatto altro che chiedere qualcosa di rispettabilissimo in tutti e due i casi, e che la risposta è stata sempre la stessa.
Primo caso, in ordine cronologico.
Pippo abita in una cittadina della pianura padana piemontese, di circa 40mila abitanti, è di fede evangelica di estrazione pentecostale (almeno a occhio) e finora aveva frequentato alcune comunità cosiddette 'storiche': ADI, chiesa metodista...
Poi ha abbandonato per qualche anno e in questi ultimi mesi ha ripreso a frequentare una comunità che si riunisce in una cittadina a una ventina di chilometri da dove abita.
Poiché la maggior parte dei partecipanti a quelle riunioni di preghiera, oltre allo stesso pastore, sono del suo paese o di luoghi vicini, aveva pensato, daccordo col gruppo, di ricercare un luogo nella sua città in cui potersi riunire alla domenica. Tutto ciò anche per risparmiare tempo e danaro per gli spostamenti per una ventina di persone.
Da premettere che la sua comunità dice chiaramente che è disposta a pagare una quota d'affitto per l'eventuale utilizzo dei locali.
Bene, sono passati quasi quattro mesi e, per quanto abbia bussato a molte porte, Pippo non è riuscito a trovare nessuna disponibilità.
Niente presso gli oratori cattolici (ben tre) che erano i posti ideali e più indicati, vista la grande disponibilità di locali. E visto anche che gli stessi locali vengono regolarmente affittati per feste di compleanno, riunioni condominiali e chi più ne ha più ne metta. Il diniego perché (qualcuno l'ha detto apertamente, qualcun altro no) il vescovo ha deciso così. Un po' una guerra di religione post litteram.
Niente presso il comune, il quale ha anch'esso molti locali da poter mettere a disposizione. Ma ancora, a distanza di mesi, non c'è stata alcuna risposta ufficiale.
Niente presso la chiesa ADI (pentecostali!) perché, questa la giustificazione, il gruppo del mio amico non fa parte della loro congregazione.
Non voglio fare commenti per ora, perciò passo al secondo caso capitato sempre a Pippo (e sì, deve essere proprio sfortunato!).
Il mio amico ha scritto un libro, a 4 mani, sull'Ho'oponopono Cristiano e ha pensato di farne una presentazione sempre nella sua ridente cittadina. Tenendo conto che c'è un bel punto vendita di una grossa casa editrice, ma che la stessa ha richiesto più o meno 100 euro per tenere l'incontro, si è recato presso un'altra libreria, specializzata tra l'altro in letteratura spirituale. 
Quale posto migliore! si è detto Pippo.
Ma anche qui ha dovuto fare i conti con una risposta negativa. Il motivo? Il libraio pensa che l'Ho'oponopono sia solo spazzatura New Age e si rifiuta di concedere i locali. Liberissimo di farlo, è casa sua, ma Pippo avrebbe qualcosa da ridire su questa sua convinzione.
Ora, a conclusione di queste storie, ribadisco il titolo che ho dato al post: ma se questo non è l'ISIS, cos'è?
Quella dei terroristi non è forse chiusura mentale, mancanza di cultura, disprezzo di chi la pensa diversamente e il tutto portato fino alle estreme conseguenze, cioè l'eliminazione fisica dell'altro?
Come avete potuto leggere fin qui, penso che anche da noi siamo sulla buona strada. È solo che ancora non c'è la libera vendita delle armi.

L'oste Juan

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La vignetta presa da qui

6 commenti:

  1. La diffidenza è sempre la norma in casi del genere. Purtroppo esistono molti "imbonitori" come sai, e magari si tende sempre a credere che chiunque si presenti a nome di un gruppo spirituale o voglia presentare un libro spirituale sia appunto un imbonitore o addirittura un eretico...
    Però il paragone con l'ISIS mi pare eccessivo (anche se capisco che lo hai scritto in senso ironico).

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  2. L'ISIS non sarà nato così, di punt'in bianco, perché un giorno un tizio ha detto: quasi quasi mi faccio un califfato! Penso alla famosa frase (ma non ricordo di chi è) che fu la traccia del mio esame scritto di maturità nel 1979: "il sonno della ragione genera mostri". In tutti e due i casi, di Pippo e dell'ISIS, penso si possa tranquillamente parlare di 'sonno della ragione'; quanto allo generare mostri, c'è chi toglie direttamente la vita e chi la possibilità di esprimersi e professare le proprie idee: facendo i giusti paragoni, non so che differenza ci sia. Ma ammetto che la mia è una conclusione che può sembrare eccessiva.

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    1. L'ISIS è nata da una costola estremista di Al-Qaida. Dopo la morte di Bin Laden quest'ultima si è limitata a governare i territori dove aveva attecchito, e a certe cellule ciò non andava. E' noto, difatti, che dopo la scissione i due gruppi si siano dichiarati guerra, e attualmente ci sono scontri continui per il controllo dei territori Jihadisti.
      Leggendo diverse fonti di informazione - non italiane - ho letto circolare teorie per cui ISIS attacca l'occidente così da rubare consensi nel gruppo di Al-Qaida così da minarne il potere politico e di conseguenza sopraffarlo. Non è un caso che gli attacchi dell'ISIS siano estemporanei, senza programmazione, e senza una supervisione dall'alto. Si parla di cellule dormienti autonome. L'ISIS lancia un messaggio su Twitter, e attendono che qualcuno risponda.
      La cosa interessante è che ISIS ha puntato tutto su una lotta culturale/religiosa (ha minacciato il Vaticano, la torre Eiffel, il Tower Bridge di Londra, i musei mesopotamici etc etc), mentre Al-Qaida odiava gli Stati Uniti e l'occidente.
      Una differenza interessante e sostanziale. E' noto che i Talebani in Afghanistan (capitanati da Bin Laden) erano finanziati dagli Stati Uniti affinché impedissero alle Russia di allargare la sua influenza nei paesi col petrolio. E' altrettanto noto che col crollo della cortina di ferro e del Muro di Berlino, tali finanziamenti si siano prosciugati rapidamente. Il resto son congetture ma... a far 2+2 siamo tutti bravi, credo, e in certi casi il risultato è 3, o 5, ma mai 4, specie se di mezzo ci sono i servizi segreti.
      E' tutta politica. La ragione, la religione, quella conta poco. Poi è evidente che politiche così estreme attirano le menti deboli perché offrono certezze assolute. Accade in tutto il mondo, persino qui in Italia, basta guardare su facebook. Poi è ovvio che qui da noi sembra - dico sembra - tutto all'acqua di rose. Ma conosco persone che ci vanno davvero pesanti su certi argomenti, compreso il diritto di culto, e forse anche il solo diritto di vivere, sul nostro territorio.
      Conosco persino un paio di immigrati marocchini che hanno votato lega... e son convinti che Salvini 'cambierà le cose'.
      Per cui... ti prego... andiamoci piano a parlare di certi argomenti, ed evitiamo le esemplificazioni... che magari alcuni sanno che si tratta solo di provocazioni per avviare un dibattito, ma altri potrebbero pensarle come dogmi.

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  3. Concordo con Ariano, il paragone mi pare eccessivo. E forse pure fuori luogo. Chissà perché si parla sempre di chiusura mentale quando un individuo A, possessore di quanto B desidera, dice a B di no perché non la pensa come lui. E però non si parla mai di chiusura mentale quando B, nel suo promuovere quanto crede, 'pretende' che gli altri gli offrano quanto lui desidera.
    B ha tutti i diritti di diffondere le sue opinioni. A ha tutti i diritti di gestire i propri beni come più desidera. E ciò non dovrebbe sfociare in discorsi che conducono ad attriti di tipo culturale/religioso.

    Mi domando: se Pippo avesse avuto un locale in affitto, e un esponente di una qualunque religione (scegli tu, dall'estremismo jihadista al culto di Venere) gli chiedesse di dargli quello spazio per promuovere il suo pensiero, Pippo lo farebbe? Ma prima di rispondere su due piedi, posso porre un dubbio? Se anche rispondesse di si, Pippo non ha il locale, e quindi gli vien facile essere così aperto. Ma se lo possedesse davvero, siamo proprio sicuri che lo farebbe?
    Apertura mentale... io credo che anche Pippo debba essere aperto mentalmente e pensare che non tutti possono accettare il suo credo, e non pensare che sia perseguitato e/o quant'altro. E come se io mi ritenga perseguitato perché Mondadori non vuole pubblicare i miei libri... mi pare un po' eccessivo.

    E soprattutto? Parli di mancanza di cultura... ma tu lo sai cos'è l'ISIS? Capisco gli estremismi del caso per attirare l'attenzione, ma il paragone non dovrebbe neppure venirti in mente. Il tipo che ha espresso la propria opinione dicendo che l'Ho'oponopono è solo spazzatura New Age non ha fatto nulla di male. Ha espresso il proprio giudizio. Se non lo accetti... allora non è che sei tu chiuso mentalmente e culturalmente al punto di non accettare l'esistenza di qualcuno che non creda in ciò che credi tu? E allora - se proprio vogliamo mantenere il paragone con gli estremisti - chi è che si propone come estremista: il proprietario di un bene che ha tutti i diritti di usarlo come meglio crede, o colui che lo vorrebbe usare e non accetta un rifiuto?

    Perdonami ma... io diffido da chi non accetta il rifiuto altrui, foss'anche per motivi errati (esiste un giusto assoluto? esiste un errore assoluto?), ma comunque, quel rifiuto è comunque esercizio del proprio diritto. E credo fermamente che si debba accettare senza troppe polemiche, critiche, e quant'altro.
    Il mondo è grande. La cittadina ha 40 mila anime, ci saranno pure altri spazi dove poter fare ciò che Pippo desidera? E non è forse scritto ovunque che la strada dell'illuminazione è piena di ostacoli?
    Eddai... ISIS... Ma per favore!

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    1. Eccomi finalmente a rispondere ai tuoi commenti... Naturalmente, come sempre, la mia era una provocazione, ma resto convinto di quel che ho scritto, e cioè che, pur tenendo conto del fatto (come dici tu e come ho scritto anch'io) che ognuno a casa sua può fare ciò che vuole, quel che mi sembra è che stiamo creando una società poco aperta al confronto. mentre fino a qualche decennio fa quando si incontravano due modi di pensare diversi (anche se non opposti) si parlava di 'dialogo' oggi la prima parola che viene alla mente è 'scontro', a prescindere da chi e cosa; pensiamo anche solo alla politcia. Ho scritto che anche una chiesa pentecostale ha rifiutato, per principio, la sede alla comunità di Pippo, quindi qui non si tratta tanto e solo di cattolici contro protestanti, bianchi contro neri, interisti contro milanisti. È un principio: non si parte più pensando: siamo sulla stessa barca, ma: che vuole questo, io sto bene a casa mia! C'è anche gente aperta per fortuna; sempre nel caso di Pippo un'altra chiesa evangelica (questa volta metodista) era disponibile, ma purtroppo non la domenica -mattina e pomeriggio. Mi è capitato di leggere, proprio stamattina, quel documento in italiano -facilmente rintracciabile in rete- del tizio arrestato ieri in cui si fa un'apologia dell'ISIS con tanto di spiegazioni, racconto della vita nel califfato, bambini sorridenti, gente che riceve pane, benzina e frigoriferi gratis, strade piene di fioriere, l'annuncio che nel vero islam non si pagano le tasse per legge, ecc. non una parola su come però la (loro) legge, che non è quella islamica, venga fatta rispettare, su come la polizia "aiuti" il popolo a rispettarla. il primo pensiero che mi è venuto e dell'italia al tempo del fascismo, persino una frase era simile: "il libro che guida e la spada che rende vittoriosi". Insomma è la creazione di un modus pensandi e operandi in cui siamo solo noi e gli altri (anche islamici) sono nostro nemici. Che c'entra tutto ciò con il diniego a concedere una sala? forse niene come dici tu, ma per me stiamo virando verso una società egoista e senza empatia, dove esiste solo il piccolo gruppuscolo chiuso e intransigente, che prende forza dalla sua stessa chiusura. La paura del diverso fa il resto. Forse non ho risposto alla tua domanda, ma non sarei cosa altro aggiunegere, sono questioni che è difficile spiegare per iscritto. Ecco: è proprio il confronto personale che arricchisce e chiarisce!

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    2. Ho qualche dubbio sul fatto che qualche decennio fa ci fosse più 'dialogo' tra pensieri differenti. Mi viene in mente la guerra fredda, giusto per citare qualcosa di 'grosso', o anche più banalmente il 'come' venivano considerati gli italiani del sud nei confronti di quelli del nord (oggi si è spostata la linea più in basso, o più in alto, a seconda del partito che parla... o forse più a est, ma son dettagli). Nel mondo di tutti i giorni, poi, non ricordo tanta disponibilità... anzi, ricordo il sospetto. Il caso Moro ne è un esempio eclatante (anche se si va indietro di qualche decennio in più!). E oggi il sospetto esiste ancora, oggi come allora, così come la malapolitica, la malaqualsiasicosa, eccetera.
      Ovviamente non sono esperto di ambienti religiosi, ma siamo davvero convinti che nel 1990 il tuo amico pippo avrebbe ottenuto una sala più facilmente di oggi?
      Credo che la memoria annebbi i cattivi comportamenti col passare degl'anni, è una forma di difesa normale nell'essere umano, lo dicono gli psicologi, aiuta a riprendersi da brutti traumi. Non a caso è d'uso comune il detto 'come si stava meglio quando si stava peggio'... e si parla sempre dei 'bei tempi andati'. :-)

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