lunedì 22 giugno 2015

Arcani Vs Bacone - parte II (racconto)

... per colpa di un pippone biondo...
Arcani Vs Bacone

I
 

In assenza del Commissario Bacone e dell’ispettore Conci, Geremicca ritiene di poter essere considerato il sostituto più autorevole, quanto meno dal punto di vista dell'anzianità anagrafica. E visto che stamattina entrambi i graduati devono ancora giungere in sede, la situazione si presenta ideale per esercitare detta potestà sperimentale.
“Allora, che dobbiamo fare con questi due?”
Per Bellagamba, al contrario del collega siculo, le gerarchie stabilite sono sacre e inalterabili. Volersi sostituire ai superiori solo a causa della loro mancata presenza fisica è paragonabile al volersi sostituire a una divinità poiché nessuno la ha ancora vista materialmente. Un sacrilegio della peggior specie.
“Geremì, aspettiamo che viene o’ commissario. È meglio che ci parla lui con quei uaglioni”.

2

Eh sì, Andrea Arcani vorrebbe proprio capire come ha fatto a cacciarsi in questo caos più grosso di un ingorgo sul Raccordo Anulare.
Siccome dobbiamo capirlo pure noi, torniamo indietro di qualche giorno…
Il giallissimo Suzuki Grand Vitara del detective sta rombando oltre i limiti di velocità consentiti sulla strada statale Aurelia. Cielo grigio, insolita assenza di traffico, e nessuna discinta professionista lungo la carreggiata.
“Quanto è triste l’Aurelia senza mignotte” si lamenta Giorgio. “Fanno colore”.
“E poi sono d’esempio ai giovani! Lavorano sempre, tutti i giorni, pure la domenica!” aggiunge Andrea che è in vena di cazzeggio. “Infatti questa assenza ingiustificata mi delude tantissimo”.
“Saranno passati i puffi ieri notte. Oppure se so’ trasferite in blocco sula Cassia”.
“Allora cambiamo programma e andiamo a Viterbo” scherza Andrea.
“Seriamente, perché invece nun annamo a Torino? Domenica intendo, mica oggi!”
“Lo sai come la penso sulle trasferte. Oltre Siena non vado”.
“Ma non è solo pe’ la partita. Ce sarebbe er modo de guadagnà qualcosa…” accenna Giorgio lasciando volutamente in sospeso.
“Che cosa?”
Giorgio si spiega: Claudio “o strabbico” tempo fa ha prestato dei soldi a un amico che ne aveva bisogno perché doveva per forza prendere casa a Vercelli (“Fosse stato un lavoro a Grosseto poteva pure fa’ er pendolare, ma Vercelli sta più a nord de ‘a Svizzera a momenti”). Insomma, sono passati sei mesi e l’amico è sparito. I primi tempi almeno rispondeva al cellulare, garantiva che malgrado le tante spese riusciva a salvare un centinaio di euro su ogni stipendio e stava mettendo insieme la cifra da restituire. Poi però silenzio assoluto. Cellulare irraggiungibile, nessun contatto, persino il fratello giura di non averlo più sentito e aggiunge che – onestamente – non gliene frega una mazza di lui (“Fa’ conto che so’ diventato fio unico”).
“Siccome Claudio ormai c’ha messo ‘na lapide su quela cifra, la considera morta, m’ha detto che se riesco a fajela resuscità me posso tené la metà. Interessante no?”
“Ma quanto sarebbe questa cifra?”
Giorgio risponde alla domanda. Andrea replica invitandolo a farsi introdurre qualcosa all’interno del proprio ano.
“André, ho capito che pe’ te è poco, ma pe’ me è tanto. Me ce pago cinque trasferte co’ quela cifra”.
“Chiedi a qualcun altro. Mica ci sto solo io”.
Giorgio sospira. Sembra un toro con le adenoidi. “Eh daje, non m’abbandonà. A chiunque jelo chiedo, poi vorrebbe la parte sua, così me resterebbe la metà de la metà. Tu invece sei un signore…”
“Un coglione” precisa Andrea.
“E poi, io conosco nome e cognome de questo qui, però mica arrivo a Vercelli e so dove sta. Bisogna scoprì dove s’è inguattato, e tu sei un investigatore…”
“Un coglione” ribadisce Andrea.
“Insomma, ce posso contà? M’aiuti?”
Il detective Arcani non risponde, ma è un silenzio che vale come un sì.
“Sei un amico. Appena c’ho i soldi in mano, trovamo una mignotta e ce la dividemo. Offro io”.
Con epica incoscienza Arcani pensa che, MA SÍ!, in fondo è solo un modo diverso di passare il week end. Cosa mai potrebbe andare storto?
… Beh, tanto per cominciare il viaggio. Roma-Torino in pullman insieme a una cinquantina di ultrà laziali doc sarà pure meno costoso dell’aereo, però non finisce mai.
E poi la partita. Perdere con la maledetta Juve già brucia, ma addirittura al 93°, per colpa di un pippone biondo che ha fatto pena per novanta minuti e poi, su un rimpallo assurdo GOOOOOL!!... Che incazzatura mostruosa!
Era un segno del destino, ma è stato sottovalutato. A fine match si sono separati dal gruppo dei tifosi biancazzurri, hanno preso il treno per Vercelli, e Giorgio ha insegnato a Andrea come si risparmiano le spese per il pernotto dormendo in un vagone parcheggiato su un binario morto della stazione. Andrea ha imparato che il letto di casa sua è meno scomodo di quanto possa sembrare (e sicuramente non puzza).
E adesso eccoli qui, in stato di fermo dentro una caserma di polizia. Non è come stare al bar, ma almeno c’è il distributore automatico di caffè. Giorgio ha appena bevuto il secondo bicchiere. “Fa abbastanza schifo, ma è passabile”.
Arcani invece non ha ancora toccato il suo macchiato con tre tacche di zucchero. Sta pensando a chi potrebbe telefonare per farsi tirare fuori dai guai…
Mamma e papà no, è una questione di orgoglio. Non può sempre ricorrere a loro.
Vabbé, chiediamo consiglio a Marina.
L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile
Niente. Allora proviamo con Maurizio… Da quando ha cambiato fidanzata è tornato a farsi vivo ogni tanto, ha persino accennato alla possibilità di andare insieme al cinema come ai vecchi tempi... Occasione ideale per consolidare il contatto e vedere se può fornirgli qualche suggerimento utile.
L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile
E che te lo dico a fare! Tutti col cellulare spento! Chi altro rimane?
… Daniela.
Respiro profondo. Sforzo supremo per mantenere la calma. Sono passati due anni ormai... E lui vorrebbe rifarsi vivo dopo tutto questo tempo solo perché adesso si trova nei guai?
“Non ci sono alternative”. E poi, in fondo è la persona più adatta per risolvere una situazione del genere.
La ex fidanzata stronza da lei chiamata non è al momento raggiungibile
E che cazzo! Se neanche Miss Precisina ha il telefonino acceso, allora è un complotto, ditelo! Non può essere! È tutto un piano per rovinare la vita del detective Arcani!
“Ma lei ha un cellulare?”
La voce proviene dalla tizia che li ha arrestati, apparsa di colpo davanti alla porta della stanzetta. È doppiamente puffa: oltre alla divisa ha pure le dimensioni giuste, se Giorgio si alza in piedi le poggia i coglioni sulle spalle.
“Me lo deve consegnare, cortesemente”.
“Ma non posso chiamare qualcuno? Io…”
“C’è una procedura. Quando sarà il momento nessuno le impedirà di fare una chiamata. Ora però me lo consegni per favore. E anche lei, se ne ha uno”.
“Nun ce l’ho”, replica Giorgio con voce derisoria.
La puffetta non si lascia intimidire. Allarga il giubbotto XXL del fermato e perquisisce le tasche interne. Ha l’aria imbarazzata di chi sta pensando ‘Avrei dovuto farlo subito, accidenti a me’.
“Questo Nokia?”
“Me so’ confuso, me pareva che me l’ero scordato a casa”.
Nuovamente soli, e per di più senza telefonino. Arcani affonda ancora la testa nelle mani, la sua mente ritorna alle prime ore di oggi…


2 commenti:

  1. Il "pippone biondo" (rigorosamente da un punto di vista laziale, per un bianconero come me è stato invece un centrocampista volenteroso giunto al momento sbagliato) è il mitico Milos Krasic, che ebbe la sua serata di gloria segnando al 93° contro una Lazio che ormai pensava di portare a casa il pareggio.

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    1. Non lo sapevo! anche se avevo immaginato che ci fosse un riferimento alla realtà, conoscendo la tua precisione per i particolari. E comunque rileggendo il racconto devo dire che è venuto veramente bene! mi sono divertito a rileggerlo, non lo ricordavo così vispo! grazie!

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