lunedì 29 giugno 2015

Arcani Vs Bacone - V parte (racconto)


La carrozzeria è piena di bozzi, la vernice più vicina al marrone.

Vi ricordo solo la IV parte del qui presente racconto a puntate, il quale volge al termine... ma non troppo.
Buona lettura!

Arcani Vs Bacone

IV
“Allora, ti sei informato?” domanda la Garrone sforzandosi di non sembrare agitata.
“Ancora no, stavo parlando con Gennaro” spiega Geremicca senza scomporsi.
“Non penso che sia una cosa mai successa prima, no?” insiste Marika. “Il regolamento prevederà pure l’ipotesi che un oggetto sequestrato venga accidentalmente distrutto. Chi lo deve rimborsare al soggetto fermato? L’agente che ha causato il danno o la Prefettura?”
“Faccio un paio di telefonate e mi documento”, chiosa Nino continuando a elaborare considerazioni varie sulla mente delle donne.

5
Ritorniamo a stamattina presto.
Andrea e Giorgio sono giunti all’indirizzo. Il palazzone che gli hanno indicato si trova vicino al Viale dell’Aeronautica. È abbastanza squallido, ma non reggerebbe mai il confronto coi casermoni di Tor di Quinto.
Er nome nun c’è”.
“Proviamo a chiedere a qualcuno”.
La signora che apre la porta al primo piano è piuttosto loquace. Appena sente dire “detective privato” e “persona scomparsa” va in estasi, gli sembra di essere piombata in una fiction televisiva. Sai la faccia delle amiche quando glielo racconterà!
“Quindi l’hanno sfrattato?”
“Eh sì. Si sono anche lamentati perché gli ultimi due mesi non li aveva pagati. Ma sa, coi tempi che corrono, già solo il fatto che se ne è andato via invece di barricarsi dentro casa come tutti gli inquilini morosi… Insomma, gli è andata bene. Hanno già trovato un nuovo affittuario”.
“Per caso sa dove vive adesso?”
“Mi hanno detto che lo hanno visto dormire in una macchina abbandonata, lungo la tangenziale ovest, ma io non ci passo mai perché è un posto brutto lì, pieno di extracomunitari…”
Ai due non sembra che il luogo dove si trovano adesso abbia caratteristiche migliori: auto con vent'anni di ruggine sul groppo, vetri alle finestre improvvisati, imposte da optional, erbacce che hanno preso il sopravvento sullo spartitraffico... Ma la vecchia si sta dimostrando un’utile fonte di informazioni, perciò meglio evitare commenti antipatici e chiedere con un sorriso rassicurante:
“Mi spiega dove possiamo trovare questa macchina?”
Ecco, Andrea e Giorgio stanno per mettersi nei guai…

V
Il commissario deve essere davvero impegnato con quella cosa lì. Non ha fatto neppure una telefonata per informarsi se tutto va bene, pensa Geremicca.
Anche Marika Garrone, la puffetta che ha perquisito Giorgio, ha la testa occupata. In particolare, pensa che non ha alcuna voglia di rimborsare di tasca propria un cellulare che costa almeno 500 euro.
Gennaro Bellagamba sta pensando a sua volta, o piuttosto sospettando.
Mi gioco o' stipendio che Geremicca ha già cercato Bacone al telefono, si sono parlati e si sono scambiati informazioni riservate.
Questa cosa che il commissario parla soltanto con Geremicca non gli è mai andata giù. In fondo Nino è solo il piantone.
Ma poi, a me che me ne fotte... conclude fatalisticamente Bellagamba. Avimm'a risolvere la questione dei due romani. E mi sa che tocca proprio a Conci, 'sta cosa.
“E andiamo va, e che Dio ce la mandi buona!” pronuncia ad alta voce. “Anzi, che la mandi buona a quei due disgraziati!”
“Come?” domanda la Garrone.
“Dicevo che se Bacone non è ancora arrivato, dobbiamo per forza chiedere a Conci di procedere con l'interrogatorio.”
“A Conci?”
“E a chi sennò?”
Marika, brava ragazza col tipico istinto di protezione materno verso chiunque sia in pericolo, decide che i due arrestati potranno pure essere dei delinquenti, forse, ma non meritano un trattamento così duro come quello che si sta prospettando. Prende il cellulare e manda un sms a Bacone per fargli presente che è stato rinvenuto un cadavere. Non gli sta chiedendo di venire di corsa, questo no, però se lui viene a conoscenza di una notizia del genere potrebbe finalmente presentarsi in caserma.
“Ma che...!”
“Garrone, che c'è?”
“Niente, mi stava per cadere di mano il telefonino. Oggi non è giornata”.
Nella stanza accanto l’ispettore Conci, dopo aver appreso i dettagli del fermo, sta elaborando un’ipotesi sulla dinamica degli eventi. E gli pare tutto piuttosto semplice.
Ricapitoliamo, sintetizza a suo personale uso e consumo. La vittima è un uomo nativo di Roma che risiedeva a Vercelli da alcuni mesi. È verosimile che fosse venuto via dalla capitale poiché aveva qualche conto in sospeso di natura ambigua.
Anche i due tipi fermati dall’agente Marika Garrone sono romani o giù di lì. Alcuni gadgets li identificano inequivocabilmente come supporters della S.S. Lazio, tifoseria ben nota alle forze dell’ordine per la massiccia presenza di simpatizzanti dell'estrema destra al proprio interno.
Ci vuole davvero poco a fare due più due: Una spedizione punitiva.
Restano da definire solo i dettagli. L’intenzionalità ad esempio: forse non c’era la volontà di uccidere ma solo di spaventare, e il decesso è stato causato in modo imprevisto. E poi il movente: una questione di soldi? Una faida tra ultrà? Una vendetta privata?
Ma tanto non si viene a capo di nulla, pensa Conci. Adesso viene Bacone, li interroga con domande sul Colosseo e su San Pietro, e li guarda fissi negli occhi per cogliere l’impressione che gli trasmettono. E non si concluderà una beata fava sull’omicidio, conclude sospirando l’ispettore. Questo commissariato è lo specchio dell’Italia: gli incapaci comandano, e chi capisce non conta una sega.

6
Causa l'apparente inesistenza di un mezzo pubblico per raggiungere la strada vicino alla tangenziale ovest, alla fine Andrea e Giorgio sono andati a piedi. In fondo, dal punto in cui si trovavano, si trattava di appena due chilometri. Quasi a zero gradi però.
“Ma quanto cazzo fa freddo qui?” ripete Arcani per la settima volta nel corso della mattinata.
Nun sei mai stato in trasferta a Bergamo. Quanto è gelato quelo stadio a febbraio! Nun te lo puoi immagginà”.
“Là c’è una macchina. Fosse quella che diceva la signora…”
Siamo al punto. Il gioco si fa serio. I due si guardano negli occhi e si avvicinano silenziosi al possibile obiettivo. La carrozzeria della Seat Ibiza è piena di bozzi, la vernice, in origine bianca, è più vicina al marrone ormai. Dietro ai vetri oscurati da varie ere geologiche di zozzeria si intravede un corpo avvolto in una coperta, rannicchiato sul sedile posteriore…
Mo’ tocca a me” si esalta Giorgio. “Sta lontano, sfonno er parabrezza”.
“Perché non proviamo a aprire la portiera? È una macchina abbandonata, non penso che sia chiusa a chiave”.
“Eh no, me togli tutto l’effetto paura! Cioè, pensace bene: tu stai a dormì in macchina, senti all’improvviso un botto, te svegli spaventato in mezzo a tutti vetri rotti e vedi la faccia mia incazzata! Roba che se te dico: ‘Damme er portafogli!’ me lo dai e me ringrazi pure perché nun t’ho menato. Invece, come proponi te poi succederebbe che io apro la porta e quello se sveja, me vede e dice: ‘Ahò, che cazzo vuoi?’ E io a quel punto je rispondo ‘Scusi, non volevo disturbà’ e invece che un castigatore sembro un prete. E poi nei firm coi tipi tosti succede sempre così. Chiaro no?”
… Inutile discutere, Giorgio bisogna prenderlo così come è. “Fa come preferisci”.
“Er bisonte” si copre il volto avvolgendolo nella sciarpa, occhi compresi. Prende la rincorsa e tira un calcio al lunotto posteriore della vettura. Il vetro si incrina, quasi si liquefa come una sfoglia di gelatina e fa una gobba al centro, penzolando verso l’interno dell’abitacolo. Però non va in pezzi.
“Ma li mortacci tua!”
L’uomo dentro l’automobile, nonostante il botto, non si è svegliato.
“Mi sa che l’effetto paura ha funzionato poco”.
“Vabbé, aprimo ‘sta benedetta portiera!” si arrende Giorgio. Lo sportello si spalanca, quasi si stacca dalla carrozzeria. “Sveja!”, urla afferrando il dormiente per i piedi. Nessuna reazione. “È inutile che fai finta de dormì, mo’ so’ cazzi tua!”
Andrea viene colto da un orribile sospetto. “Fermo! Fammi vedere una cosa…”

3 commenti:

  1. Chissà se si potrebbe trasfomare in una storia a fumetti...

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    1. qui l'esperto sei veramente tu! l'idea è molto stuzzicante e più la rileggo e più mi rendo conto che è stato un ottimo lavoro. Ma hai saputo poi quanti l'hanno scaricata da Lulù?

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    2. Ahimé no... confesso che Lulu l'ho un po' abbandonato, non mi ci trovo più tanto (ha un nome di donna, e le donne mi trattano sempre male ;-)

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