giovedì 9 luglio 2015

Kim Jong-un: un uomo, un mito

si, avete ragione, è un fotomontaggio, però...
Oggi era in programma un altro post, di tutt altro tenore e contenuto, ma vi dovete sorbire questo, estemporaneo e molto... estivo.
Estivo nel senso di improvvisato, breve e scanzonato(rio).
Riflettevo, con quel neurone che il caldo di questi giorni ha risparmiato dall'intorpidimento, che in fondo il famoso dittatore sudcoreano Kim Jong-un dovrebbe essere il nostro idolo, il nostro mentore, la nostra musa ispirativa.
Mi spiego, anche per non essere preso per un politico di lunga data o un pazzo feroce (che, in fondo, oggi come oggi non fa differenza)
Quante volte in una discussione tra amici al bar o in qualche coda alla posta o in banca abbiamo sentito gente dire (parlando di un qualsiasi argomento: dalla nazionale di calcio alla politica, dall'alta economia ai programmi televisivi): non capisci niente, questo è così!; se si facesse come ti dico io, vedi come funzionerebbe tutto!; ti dico io come stanno veramete le cose! Ma, ammettiamolo! noi stessi abbiamo sempre la soluzione pronta, ed è sempre la migliore.

Ebbene,  finalmente c'è qualcuno che incarna i nostri sogni.
Cosa fa l'amico Kim? Visita un acquario, si commuove alla vista di indifese tartarughine che soffrono e fa punire il direttore della struttura perché brutto e cattivo.
quest'aeroporto non mi piace pe' niente...
Sempre Kim un giorno porta la giovine e graziosa moglie a visitare il nuovissimo aeroporto, vanto del suo indiscusso genio produttivo e fa una scoperta: l'aeroporto non gli piace! È brutto, non fa trasparire al meglio la sua grandezza e onnipotenza.

Quindi? Semplice: l'architetto è costretto (diciamo così) a cancellarsi dall'albo professionale per sopraggiunta cessazione di vita.
E ancora. La sua ex comincia ad essere ingombrante, lo fa sembrare un libertino, lui uomo di statura e di stato, anzi lo stato lui stesso. Niente paura. Hyon (questo il nome della fanciulla) cantante della Pochonbo Electronic Ensemble, gruppo che canta la propaganda di regime con brani in salsa rivoluzionaria, perde la voce. E non solo. 
Insomma, siamo davanti a qualcuno che pensa, vuole e fa.
Che non si limita a discutere davanti ad un crodino al bar sulla formazione della nazionale di calcio, ma l'indomani telefona a Conte e nella finale di coppa del mondo in campo scende chi ha detto lui.
Che se ha deciso che bisogna uscire dall'euro, manda una mail ad Angela Merkel e la cancelliera d'acciaio vestita di rosa confetto si scioglie in lacrime e obbedisce.
L'ho detto all'inizio e lo ripeto: per ognuno di noi Kim, un uomo, un sogno, un ideale. Un mito.
(Spero che abbiate capito la sottile ironia del post. Anche se forse per qualcuno potrebbe essere una realtà. Qualcuno di voi ha per caso un poster di Kim in cameretta?)

L'oste Juan

6 commenti:

  1. Risposte
    1. si lo so, abbiamo tutti scheletri nell'armadio o poster sul muro. meno male che i coreani sono molto bassi di statura e si nascondono facilmente...

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  2. In realtà si sa davvero poco di quel che accade in Corea del Nord, è il paese più chiuso al mondo. Vivono praticamente in una "bolla" separata dal resto dell'umanità.

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    1. In questo caso la "notizia" è quella che arriva qui tramite i media ma, vera o falsa che sia, come hai sicuramente capito, la mia era solo una scusa per alleggerire il blog con un post sfarfallino! E poi di bolle che arrivano da quelle parti ne abbiamo anche di serie, purtroppo, in questi ultimi giorni...

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  3. Analisi ineccepibile. Unica raccomandazione: non invitatelo mai a cena, nel caso ci potrebbero essere rimostranze fattive a fronte di poco gradimento del menù. Essere fucilati per delle zucchine ripiene è oltremodo imbarazzante.

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