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Oddio... non è proprio la Garrone |
Avete fatto il ripasso della V puntata? Allora eccovi il seguito di questo
Arcani Vs Bacone
VI
Quei
due so' pappa e ciccia, pensa subito
Gennaro quando il capo finalmente arriva e scambia un cenno d'intesa con
Geremicca in portineria.
La
gelosia continua a rodere l'agente scelto Bellagamba, ma il senso del dovere
deve superare quello dell'onore ferito. Quindi, lasciando da parte l'orgoglio,
ora è il momento di esporre un professionale resoconto dei fatti.
Però
con un tono di voce volutamente freddo e distaccato.
“Dunque
commissario, questa mattina Marika ha fermato...”
“Scusa,
Gennà, ma preferisco che me lo racconti lei di persona” risponde educatamente
Bacone. “In fondo è stata lei a chiamarmi”.
“Come
vuole commissà” replica Bellagamba. Ma continua a rimuginare...
C'è
qualcosa, c'è qualcosa che non va, che mi sfugge, pensa mentre va a cercare la guaglioncella. Gli
bastano pochi passi, l’agente Garrone è già appostata all’ingresso della
stanza.
Bacone
saprà sicuramente cosa prevede il regolamento in caso di distruzione di
cellulare di proprietà del soggetto fermato, riflette la puffetta, anche se prima di chiedere a lui preferisce
aspettare notizie da Geremicca.
“Neanche
un giorno libero mi posso prendere”, riflette ad alta voce con Marika il
commissario. “Non succede mai niente qui, però basta che manco io e ci scappa
addirittura un morto”.
“Mi
spiace se l’ho disturbata. Che impegno aveva per oggi?” si interessa la
poliziotta (Bellagamba commenterebbe che 'e ffemmene mettono sempre la
curiosità davanti a tutto).
Bacone
resta in silenzio. Bella domanda: perché ha chiesto un giorno libero? Cosa
aveva di tanto urgente da fare al punto da richiedere un'intera giornata di
ferie?... Non se lo ricorda più. E poi, per quale motivo Geremicca gli ha
lanciato quell'occhiata complice all'arrivo?
“Non
perdiamo tempo e passiamo ai fatti” replica opportunamente il commissario.
“Spiegami ogni cosa dall’inizio”.
“Stamattina
sono andata a fare colazione al bar di Guido…”
“Ho
detto ‘dall’inizio’ Marika, ma non c’è bisogno di andare così indietro”.
“Commissario,
se glielo dico è perché c’entra col racconto. Sono andata a fare colazione da
Guido, e lui ha accennato a due romani che erano passati un’ora prima chiedendo
della Vercelli Heavy Metal’. Io gli ho risposto: ‘E allora?’ E lui: ‘Avevano
un’aria strana, soprattutto quello grande e grosso…’ Insomma, mi ha fatto
venire dei sospetti. Visto che stavo facendo la ronda ho pensato di passare per
la zona industriale…”
“Scusa,
ma stavi da sola?”
“Quando
ho iniziato la ronda c’era Giusy con me, però ha ricevuto all’improvviso una
chiamata urgente dalla parrucchiera. Gli aveva dato appuntamento per la
permanente alle sette di sera, ma poi era gli era subentrato un impegno
imprevisto e se Giusy non si fosse presentata subito in quel preciso momento
avrebbe dovuto attendere almeno una settimana prima che gli fissasse un nuovo
appuntamento… “
“Anche
questo è rilevante per l'indagine?”
“Veramente
no, ma... Non rida commissario” s'indispettisce la ragazza, “lei non capisce
cosa vuol dire andare in giro con i capelli fuori posto!”
“Non
sto ridendo, Marika” fa notare Bacone, e d'altronde basta guardarlo in faccia
per cogliere la profonda verità di tale asserzione. “Continua, per favore”.
“Ho
scoperto che erano passati da lì e cercavano un tizio, sempre di Roma, che a
loro dire era scomparso senza dare più notizie di sé. Uno dei due aveva
mostrato una tessera da detective, ma mi hanno detto che si vedeva sin troppo
bene che erano due balordi. L’operaio con cui hanno parlato mi ha confermato
che avevano un’aria sospetta, e che proprio per questo motivo gli ha fornito un
indirizzo sbagliato, o meglio: un vecchio recapito, visto che il romano ormai
dormiva in una macchina sulla tangenziale perché era stato sfrattato. A quel
punto, siccome mi trovavo a due passi, ho deciso di andare a fare visita a
questo poveretto per capire se davvero fosse scomparso da casa
volontariamente”.
“E
quindi?”
“Mentre
mi avvicinavo con la volante ho visto due che scappavano a piedi dalla macchina
abbandonata. Coincidevano con la descrizione che mi avevano fornito alla
Vercelli Heavy Metal. Li ho superati e gli ho intimato di fermarsi. Quando gli
ho chiesto cosa stavano facendo hanno iniziato a parlare tutti e due insieme e
non si capiva niente. Allora gli ho ordinato di mettersi in ginocchio a terra
con le mani sulla nuca”.
“Un
arresto alla CSI insomma! Hanno fatto storie?”
“No,
ma quali storie! Pensi che non ho estratto neanche la pistola, hanno obbedito
senza fiatare”.
Bacone
si lascia sfuggire una smorfia.
Marika
prosegue: “A quel punto mi sono avvicinata all’automobile da cui stavano
fuggendo, una Seat Ibiza bianca, e dentro c’era effettivamente una persona.
Morta”.
“Tracce
di sangue, di lotta?”
“No,
niente, tranne il lunotto posteriore rotto. Comunque ho chiamato subito la
centrale che ha mandato una pattuglia e ha avvisato il dottor Cusio. Dovrebbe
essere ancora là. Io nel frattempo ho fatto salire i due sulla volante e li ho
portati qui”.
Bacone
si gratta la testa e dopo un attimo di silenzio chiede:
“Hanno
detto qualcosa in auto?”
“Senza
che io gli chiedessi nulla, uno dei due ha ripetuto almeno duecento volte che
lui è un detective, che loro non c’entrano niente, che stavano solo cercando
una persona scomparsa… Poi ha iniziato un discorso confuso…”
7
(FLASHBACK – Piccolo assaggio dello
sproloquio di Arcani in preda a logorrea isterica mentre siede sul sedile
posteriore della volante guidata dall’agente Garrone Marika).
“…
lo stavo facendo per il mio cliente, che è preoccupato perché quest’uomo era
scomparso. Cioè, se voi chiamate i suoi parenti vi diranno che non gliene frega
un cazzo di lui, però… fingono. Anzi, se voi gli dite il nome mio,
risponderanno che non mi conoscono e che non hanno mai incaricato nessun
detective di cercarlo.”
(D'un tratto Andrea Arcani si ferma vedendo
sfrecciare un'auto che li sorpassa, e chiede a Giorgio “Ma era un Suzuki
giallo come il mio?” Poi riprende a
parlare alla poliziotta).
“…
Però fanno finta, capisce? Nel senso che in realtà… Vabbé, diciamoci la verità:
ci sono in mezzo dei soldi. Ma non pensi a male! Non intendo dire ‘soldi’ nel
senso che è solo una questione di soldi! C’è una persona alla quale lui doveva
dei soldi, ma io e Giorgio non c’entriamo niente coi soldi! Glielo giuro! Cioè,
un pochino c’entriamo, ma quasi niente!...”
Come detective Arcani non è un granché, ma come comico (involontario) ha un suo talento...
RispondiEliminaa me piaccciono il tenento Colombo e il Sig. Monk non Chandler o Hammet!
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