mercoledì 24 giugno 2015

Arcani Vs Bacone - parte III (racconto)


“Ho appena sfasciato un oggetto sequestrato”, spiega Marika
Spero si sia capito che i capitoli in numeri romani (non laziali, né romanisti, proprio romani!) sono quelli scritti da Ariano; quelli in numeri arabi sono miei. Ma so che siete intelligenti...
Comunque potete leggere qui la seconda puntata.



Arcani Vs Bacone

II
La Garrone esce dalla stanza tenendo i due cellulari con la mano destra. Ricorda ancora le rampogne della nonna che cercava di correggerle il mancinismo, e bisogna riconoscere che c'è riuscita in pieno: Marika praticamente non è più in grado di usare la sinistra, neppure per reggere un bicchiere.
In quel momento un telefonino squilla, ma non è nessuno dei due appena sequestrati.
Il mio, proprio adesso!
La tasca del pantalone inizia a vibrare al ritmo di una melodia tropicale. Marika tenta l'impossibile: con la stessa destra che già stringe due cellulari, estrae il terzo.
“Belìn!”
Uno dei tre cellulari è caduto a terra andando in frantumi, chiaramente il più costoso: un Samsung qualche-lettera-e-qualche-cifra di cui aveva visto un modello identico da Trony pochi giorni prima. Era esposto in una vetrina antiproiettile sigillata con tre lucchetti.
“Garrone, che succede?” domanda Geremicca.
“Ho appena sfasciato un oggetto sequestrato”, spiega Marika. “No, non dicevo a te!” aggiunge parlando con qualcuno al cellulare. “Però la colpa è tua, non mi dovevi chiamare proprio adesso!”
A Geremicca, buon conoscitore del mondo femminile, passano per la testa alcune riflessioni sulla natura delle donne. Ma evita di renderle pubbliche.

3
Chi avrebbe mai detto che un lunedì mattina Arcani si sarebbe risvegliato in un binario tronco nella stazione ferroviaria di Vercelli?
“Ma quanto cazzo fa freddo qui?” domanda a Giorgio.
“Che te lo dico a fa’, la Juve c’ha la maglia bianconera perché se so’ ispirati ai pinguini”.
Un indizio minimo di partenza ce l’hanno. L’uomo che stanno cercando lavora in una ditta di carpenteria, o almeno questo è ciò che aveva detto a Claudio “o strabbico” durante una delle ultime telefonate.
“Una cosa tipo Vercelli Heavy Metal” prova a ricordare Giorgio.
“Sembra il nome di un gruppo musicale sfigato”, obietta Andrea. “Vabbé, domandiamo a qualcuno. Ma passeremo per scemi”.
Invece no, la ricerca comincia bene. Il barista al quale chiedono lumi non li prende affatto per scemi.
“La Vercelli Heavy Metal la trovate nella zona industriale”.
Però, in compenso, li prende per tipici terroni.
“Ma guardate che non cercano personale, è un momentaccio anche per loro”.
“Noi mica cercamo lavoro. Semo de Roma e semo sfaticati”.
“Giorgio, per favore! Evitiamo di esportare luoghi comuni”.
“Eh daje André, scherzavo. Er signore l’ha capito, no?”
Sì, ha capito. Gli prepara un caffè bollente con l'aggiunta di cioccolato per sopportare meglio il freddo e gli spiega quale linea di autobus devono prendere per raggiungere l’obiettivo, il tipico quadrilatero di stradine con decine di capannoni ai lati.
“Vercelli Heavy Metal… Scommetto che se gli telefoni e ti mettono in attesa, la musichetta di sottofondo è Smoke on the water”, pensa Andrea.
L’operaio all’ingresso li accoglie con diffidenza. La licenza da detective privato di Arcani basta a malapena a renderlo meno ostile.
“Perché lo cercate?”
Investigatore fa rima con mentitore. “I famigliari sono preoccupati. Da alcune settimane non si fa più sentire”.
L’operaio abbassa lo sguardo. “Beh, forse non ha avuto il coraggio di dirgli che è stato licenziato”.
“Licenziato?”
“C’è la crisi. Il proprietario ha deciso di tagliare una decina di posti, e gli è toccato anche a lui”.
“Ma ha trovato un altro impiego?”
L’ex collega esita prima di rivelare che “Fa qualche lavoretto a nero, così ho sentito dire. Ma non so altro”.
“Ci saprebbe dire dove abita?”
Stavolta l’esitazione è più lunga. Alla fine però decide di fidarsi dei due stranieri e gli fornisce un indirizzo.
“Lo vedi che c’avevo bisogno de te?” si congratula Giorgio. “A me non m’avrebbero preso sul serio. Tu invece se vuoi parli bene, c’hai proprio er tocco der detective…”
“Del coglione”, ribadisce nuovamente Andrea.

2 commenti:

  1. Sto mettendo insieme qualche frammento di idea per un nuovo racconto con Andrea Arcani protagonista... ancora è una cosa vaga, ma potrebbe fornire uno spunto iniziale per un nuovo crossover... Anche tu hai storie sospese di Bacone, no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci sono sempre idee che frullano per la testa quando si vive in simbiosi con carta e penna, o con un portatile! felice di leggere!

      Elimina